Commenti allo Standard Morfologico



Come sappiamo lo standard definisce quei parametri entro i quali si riconosce una razza, pertanto è comprensivo sia di quelli appartenenti alla morfologia funzionale, vale a dire di quelle parti del corpo interessate a svolgere funzioni specifiche, sia di quella morfologia atta a determinare l’aspetto di una razza inteso come la presenza di un soggetto, ossia di tutte quelle parti del corpo atte a generare la tipicità della razza. Il colore del manto, lo stop frontale più o meno marcato, le frange della coda, del petto, delle orecchie ecc. sono indice dei canoni della razza ma appartenenti all’aspetto e non alla morfologia funzionale. L’allevatore esperto però non deve soffermarsi solo sui fattori principali, alcuni difetti che possono sembrare apparentemente secondari, perché appartenenti alla morfologia determinante l’aspetto di razza, in realtà possono nascondere dei problemi genetici e vanno interpretati come segnali di allarme per la razza. Dallo studio dell’embriologia apprendiamo ad esempio che dal foglietto embrionale da cui ha origine la pelle e quindi il colore del manto si ha per differenziazione anche la formazione del sistema nervoso.

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