Il Trialer (3)



Scrive a tal proposito Giulio Colombo :.. la passione del cane inglese in generale e del trialer in particolare , si manifesta con esuberanza ed eccessività inconcepibili a caccia e nocivi al suo svolgimento. Cacciare col trialer, è come montare un puledro puro sangue in una via del centro. Qualcuno allora si chiederà : ma a che cosa serve questo trialer? Come già detto questo particolare soggetto possiede grandi mezzi e se mostrerà qualità riproduttive, le trasmetterà alle generazioni future .Tra queste virtù c’è anche l’esubero “temperamento di una razza” che deve essere valutato e gestito di volta in volta , se utile o meno per la cagna da coprire. Il trialer andrebbe utilizzato per coprire cagne che possiedono grandi qualità morfologiche e stilistiche , ma che hanno perso di mordente da un punto di vista del temperamento atletico. Personalmente, ma questa è solo una mia idea , non piace il trialer figlio di altro trialer ottenuto in consanguineità stretta a tal punto che nel pedigree si contano soltanto pochissimi nomi differenti. In questo modo si selezionerà la razza con alta omozigosi con il rischio di ottenere corridori fini a se stessi anteponendo la corsa alla caccia. Le prove e la caccia invece devono trovare sempre un punto comune e non viaggiare su rette parallele. Il trialer deve essere pertanto la risultante di un selezione accurata, utile a trasmettere doti venatorie e qualitative verso i discendenti. Un altro discorso da fare invece riguarda il dressaggio. Oggi i dresseur sono liberi professionisti e hanno raggiunto uno status sociale elevatissimo .

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